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Covava da per tutto uno spirito di rivolta contro i ceti dirigenti e le autorità locali, che solo la forza teneva a freno. Bastava un tumulto: e allora, se la folla aveva via libera, cominciava l'assalto al Municipio, la distruzione dell'archivio e dei caselli daziari, il saccheggio delle case dei civili e, perché no?, atti d'ostilità contro la scuola. Poiché, proprio a Granmichele, nel programma della lega dei contadini c'era l'abolizione della scuola, come spesa improduttiva, responsabile anche essa delle troppe tasse. (it) |