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È così che Busi è una geniale invenzione di Busi che ha divorato se stessa, in quaranta libri, fino all'ultimo brandello di io narrante, è un'opera d'arte vivente della parola che si è fatta letteratura e poi di nuovo carne scrivente, soliloquio nevrotico e sublime, per esasperazione di sé e degli altri. È l'unico scrittore a aver rifondato una lingua, l'italiano, uno stile unico attraverso cui smascherare l'ipocrisia estetica e etica di un Paese piccolo piccolo e, per metonimia, un'umanità in generale ancora più piccola ma mai quanto l'Italia. Se fossimo una nazione con un minimo di coscienza intellettuale, se non fossimo il Paese che sdilinquisce nella propria ignoranza per il comico che legge Dante e la Costituzione in televisione, o per il ragazzo pupazzo che combatte la mafia con una scrittura da farti pensare che un mafioso farà schifo ma scriverà meglio, dovremmo inserire i libri di Busi nelle scuole.
Mi sembra l'unico scrittore morale, spesso insopportabilmente morale, e allo stesso tempo estetico, enormemente estetico, nel senso che si legge perché detta legge. (it) |