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Per anni, ogni volta che vedevo Mubarak, mi ricordava una mummia. Passava parecchio tempo ogni giorno a "prepararsi". Questo significava tingersi i capelli e le sopracciglia in nero corvino, ed imbellettarsi le guance per farle sembrare rosee, più o meno nello stesso modo in cui i mummificatori egiziani facevano con i faraoni morti. Indossava anche i tacchi per sembrare più alto e utilizzava un corsetto per tirarsi dentro la pancia. Nonostante l'indebolirsi della vista, rifiutava di portare gli occhiali in pubblico. Anche a ottanta anni voleva apparire vivace e giovane, proprio come avevano fatto i faraoni. I tentativi di Mubarak di assicurarsi un'eterna gioventù erano alquanto comici e in fin dei conti innocui. Ciò che non fu comico e certamente non innocuo fu la mummificazione del suo regime. (it) |