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Sono nato in una famiglia religiosa di poveri hontadini e ad Ampinana il sette uno millenovecentoventicinque, e da una famiglia povera e si lavorava dalla mattina alla sera. Il mi' povero babbo m'aveva fatto fare una zappina su misura, andavo a scuola e ritornavo da scuola e andavo ad aiutare a zappare, insomma il mi' povero babbo. Andavo a zappare, il mi' povero babbo.
Io ho voluto bene a tutto il mondo, ho considerato tutti fratelli come Dio manda nel santo Vangelo perché il mondo non s'è fatto noi. Dice, amatevi tutti come fratelli perché siamo tutti fratelli nati da due progenitori, Adamo ed Eva ed è tutto di lì che viene la generazione.
Io non ho avuto mai né fucile né porto d'armi, potete sincerarvi e io vo' a caccia senza porto d'armi e senza fucile.
E come questo, questo questo proiettile velenoso, diavolo chi c'è l'ha messo, cominciano, dice: qui qui! dice fate veni' qui con questo metadore. Oh! una cartuccia messa lì, ritta poi, eh! ritta e interrata, interrata, e poi pe' fa' l'invecchiamento, ecco subito il trucco, è ancora lassù se non l'hanno portato via, lascionno perfino il flacone dell'acido muriatico, ci fu buttato sopra per l'invecchiamento l'acido muriatico.
Io ho scritto delle poesie:
Se ni' mondo esistesse un po' di bene
E ognun si honsiderasse suo fratello
Ci sarebbe meno pensieri e meno pene
E il mondo ne sarebbe assai più bello. (it) |