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I poteri pubblici devono dunque assumere in ultima istanza la responsabilità della ridistribuzione e della conservazione dell'acqua. Per far ciò occorrono una politica di investimenti e di sussidi e misure di regolazione diretta, di innovazione tecnica, di stimolo finanziario e di richiamo all'autocontrollo . Secondo la Banca Mondiale, allo Stato tocca il ruolo di fissare le regole del gioco e di promuovere il libero funzionamento dei meccanismi del libero mercato. Non deve più occuparsi della gestione dei servizi d'acqua. Questa deve essere lasciata interamente al settore privato. Lo stato deve inoltre assicurare la certezza del diritto in materia di proprietà dell'acqua e di trasferimento dei diritti, determinare e far rispettare gli standard qualitativi in termini di acqua potabile e di sicurezza. (it) |