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È stato un massacratore di racchette, ha sofferto gli anni nel centro federale della svizzera francese, gli mancava la continuità, forse l'ha trovata. Viene da una famiglia di sportivi, ma non di maniaci. I suoi genitori non andarono a vederlo a Wimbledon – in fondo non era un gran viaggio – perché non trovarono nessuno a cui affidare il gatto di casa. Oltrepassare i sacri cancelli di Church Road non valeva un felino infelice. La stabilità Roger se l'è costruita col tempo, emergendo da un'educazione sportiva difficile, crescendo da fenomeno annunciato senza lasciarsi condizionare dalle grandi aspettative che lo circondavano. (it) |