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In Roma il gran pericolo è il disgusto delle cose belle, che viene come conseguenza triste del vederne troppe. I marmi più preziosi, le statue più perfette, dopo alcun poco non ti sollecitano più.
Altrove dieci statue di quelle, che raccoglie il Vaticano, sarebbero stimate una ricca collezione. Ma in Roma! Ma fra tante!
Altro: l'attenzione smussata non è più stuzzicata dal bello, anzi solo dallo strano, dallo insolito, dallo stravagante, dal capriccioso. Si comprende la necessità del Barocco qui. Ci volevano statue, che per la bizzarria loro richiamassero gli occhi, si facessero distinguere in mezzo alle altre.
In mezzo a questi monumenti dell'antichità vetusta e bellissima a poco a poco uno si sente trasportato in un altro mondo. (it) |