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Ho sempre provato un segreto rammarico al pensare che Dante non abbia mai visitato la parte meridionale di Italia. La Divina Commedia, considerata sotto questo aspetto, potrebbe forse sembrare opera cui non tutta Italia die' eguale tributo. Ora chi potrebbe dire quali e quante immagini, e motivi, e ispirazioni, egli avrebbe tratte dalla visione di questo mare e di questo cielo, egli che per le descrizioni e cenni, mirabili d'evidenza, dei luoghi da lui visti, ci dà quasi l'itinerario del suo esilio? Chi pensi all'entusiasmo onde Boccaccio e il Petrarca s'accesero al veder questa eletta parte dell'umile Italia, non può se non dolersi che al gran padre Dante non fosse concesso dalle condizioni dei tempi e dall'ira degli uomini di esserne ospite, come i suoi grandi amici Giotto e Cino, e di attinger qui qualcuna delle sue ispirazioni immortali. Forse alla sua fiera anima di Ghibellino la Napoli Angioina sarebbe parsa, come a Cino, terra servile. Ma qual parte o qual città di Italia fu immune dalle sue fiere rampogne? E tutte quelle ch'ei maledisse, non l'hanno forse poi benedetto e salutato padre? (it) |