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Non scorgo la tenebra del mio cammino, | colui non vedo che veglia la mortale sponda, | e che stava a chiamarmi sommesso: | tu verrai! || La felicità e il sole ridendo | si rincorron per il bianco monte. | Nel dolce tuo sguardo | tuffo i miei occhi, | due gai uccelli che si tuffan nel mare. || La mia mano assetata | colse un fiore strano, | gettato forse da Caronte | sul fiume mortale. | È fiore grigio, inodoro | e non ne so il nome. | Fu esso, o mio amore, | a dare ebbrezza amara | a questa nostra festa | sotto l'albero della vita? (it) |