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C'è una rivolta còrsa. Non si può sperare di affrontarla senza comprenderla. Bisognerebbe prima di tutto ricordarsi:
Che quando Luigi XV acquistò i diritti di sovranità sulla Corsica dalla Repubblica di Genova, occorse una guerra per prender possesso del nostro nuovo dominio. La Francia vi perse più uomini che durante la guerra d'Algeria.
Che la Corsica è rimasta governo militare sino al XIX secolo inoltrato, con tutto quel che ciò implica in termini di legalità repubblicana.
Che, durante la guerra 1914-1918, sono stati mobilitati in Corsica i padri di sino a sei figli, ciò che non si è mai osato fare sul continente.
Che si fece, nel 1984, una strana scoperta. Il presidente Giscard d'Estaing, verso il 1976 o 1977, aveva preso la saggia decisione d'assicurare alla Corsica la "continuità territoriale", Sette o otto anni dopo , l'amministrazione aveva assicurato la continuità per il trasporto di persone e di merci dall'Esagono verso la Corsica, ma non nel senso inverso! Le arance corse continuavano ad arrivare a Marsiglia con spese di trasporto più elevate di quelle che venivano da Israele. Per i vini e per la salumeria fu la morte economica.
E che infine la Corsica, come la Martinica e Guadalupe, ha subito per molti decenni un monopolio di bandiera marittimo imposto dallo Stato, con le conseguenze asfissianti che si possono indovinare. (it) |