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Un punto in comune dei discorsi di Trump, Putin, Orbán, Bolsonaro, Johnson, ma anche dei nostri capipopolo, è che hanno sempre qualcosa da difendere a nostro nome: il Paese, la bandiera, il futuro dei nostri figli, la famiglia, i sacri confini. Si battono per principi nobilissimi come le radici, la fede o la difesa della nostra civiltà. Ma il modo in cui lo fanno induce a dubitare della loro sincerità. Trump pensa che la miglior risposta ai massacri che avvengono nelle città americane sia mettere in circolazione più mitragliatrici. Putin, che la via migliore verso la pace sociale sia imprigionare i suoi oppositori. E Salvini, che la tutela dell'ordine pubblico si possa assicurare modificando la legge sulla legittima difesa.
Sono tutte mistificazioni. Perché queste misure sono la negazione stessa del sistema democratico che ci garantisce sicurezza e lealtà. (it) |