Mention512150

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so:text Tornato a Milano nel 1932, è una persona diversa. Scrive a Mussolini lunghe lettere sull'interpretazione di ciò che è accaduto nei primi anni Venti, ma il Duce non risponde. Ai tempi della guerra d'Etiopia scrive ancora, stavolta ai governi inglese e francese per spiegare le ragioni dell'Italia. Anche qui nessuno lo prende in considerazione. Chiede a questo punto la tessera del Partito nazionale fascista. Gli viene rifiutata. Quando l'Italia nel 1940 entra in guerra, viene internato a Chieti. Il medico personale di Mussolini, l'ex socialista Luigi Veratti, riesce a farlo liberare e lui scrive al dittatore un messaggio di ringraziamento untuoso a tal punto da far annotare al capo della segreteria politica del Duce: «È un buffoncello. (it)
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so:description Citazioni di Paolo Mieli (it)
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Triples where Mention512150 is the object (without rdf:type)

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