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È difficile oggi, a più di vent'anni dalla morte, fare l'elogio di Tito. Il dio a cui si convertì è fallito.
Le sue numerose riforme economiche non hanno sortito altro effetto fuor che quello di rallentare lo sviluppo del paese. Lo Stato che egli ha creato alla fine della seconda guerra mondiale si è drammaticamente disciolto. Il ricordo delle sue vittime oscura quello dei suoi trionfi internazionali. Come spiegare al lettore che il suo funerale fu onorato dalla presenza di tre re, ventuno capi di Stato e sedici primi ministri? Come spiegare al lettore italiano, in particolare, che il governo di Roma, per coltivare l'amicizia, gli perdonò le foibe, il colpo di mano su Trieste nella primavera del 1945 e l'esodo degli istriani fra il 1945 e il 1947? Come spiegare che Tito rimane, nonostante i vizi e gli errori, uno dei grandi protagonisti del ventesimo secolo? (it) |