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I quindici anni che Benedek sorvisse alla sconfitta di Königgrätz, furono un lento suicidio, ch'egli volle, con sovrumano eroismo imporre a se stesso. Avrebbe potuto vittoriosamente scolparsi, svergognare i veri responsabili del disastro, che invelenivano sul caduto, fatti più audaci dal suo magnanimo silenzio; ma aveva promesso che «né vivente, né d'oltretomba» leverebbe mai la voce a sua difesa, e Benedek tenne scrupolosamente la sua parola con lealtà di soldato, senza mai considerarsi svincolato per l'altrui malafede. Tutti i documenti, tutte le prove che potevano giovare alla sua rivendicazione furono da lui consegnati alle fiamme; nella furia del distruggere bruciò persino, senz'avvedersene, una somma di denaro che aveva, con pietoso pensiero, messa in serbo fra le sue carte per un vecchio domestico. (it) |