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Io penso che non sia giusta la strada che collega la situazione economica e finanziaria di un Paese alla sorte di chi è fra la vita e la morte, se tu puoi fare qualcosa e dare loro una chance di vita e non lasciarli nelle mani della morte. Lei dice che, se si fa un rapporto automatico fra quelli che ospitiamo noi e quelli che dovrebbe ospitare l’Italia, il risultato darebbe per voi mezzo milione di persone. È esattamente lo stesso numero dei nostri fratelli del Kossovo, che nel 1999 riuscirono a sfuggire alla pulizia etnica di Slobodan Milosevic, trovando ospitalità e rifugio in Albania. Dal punto di vista economico eravamo, ovviamente, in condizioni molto peggiori di quelle di oggi, che sono certamente difficili, ma neppure paragonabili con quelle di allora. Eppure, non siamo spariti dalla faccia della Terra. Non abbiamo patito le conseguenze che ora si dice un Paese potrebbe patire, se accogliesse decine o magari centinaia di migliaia di profughi. Siamo, anzi, diventati, a mio giudizio, più ricchi moralmente e più forti mentalmente. (it) |