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Chiamato a Parigi qualche giorno dopo la capitolazione di Condé, egli vi si ritrovava allora, quando v'arrivò la duplice novella della dedizione di Magonza e di Valenciennes. Accusato tostamente dal Comitato di Pubblica Salute, fu nella Badia; e indi a un momento innanzi al tribunale rivoluzionario, fu spacciatamente mandato al patibolo, come convinto di avere avuto colpevoli intelligenze co' nemici della Repubblica.
Ma il Custine moriva da forte, protestando sino alla fine esser egli innocente. Però, innocente o reo che si fosse, la sua morte era per tutti i generali una terribile ammonizione, dovendo d'ora in poi la loro testa rispondere de' successi, e soprattutto, della lor cieca al governo rivoluzionario. (it) |