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Venezia, la più insolita e la più maliarda – nel senso che il suo fascino ti soffoca, non ti dà tregua – delle città che ho visto. Vagabondare attraverso i mercati sontuosi e orientaleggianti, lungo i Rii vedi dove fluiscono alghe e misteri, sulle larghe fondamentadeserte che delimitano la città, o alle Zatteredi fronte alla Giudecca, o nei pressi del cimitero ornato di porte monumentali che sorge dall'acqua come il castello stesso della morte; ci si rende conto che ben difficilmente si potrà capire a fondo questa città, unica, irripetibile, al cui confronto anche la bella Amsterdam sfigura. Bisogna sapere, bisogna ammettere subito, che non è semplice, che il suo fascino non è decrittabile con una parola o una pagina . Perché Venezia nasconde altri tesori oltre ai suoi palazzi, ai suoi quadri meravigliosi, le sue serate dipinte dal Guardi, i miracoli di Gentile, Bellini o gli Arcivescovi con la Mitra in barca sul Canal Grande, le feste del Canaletto, i santi del Tintoretto, le Vergini di Tiziano. Venezia ha volti sconosciuti e misteriosi, un cuore sublime e soprannaturale, che nulla potrà mai fermare o limitare. (it) |