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Quando è successo ho scoperto in lei un essere umano meraviglioso. Al cinema perdeva tanto, nella vita c'erano i suoi silenzi, i suoi occhi enormi, sgranati, la sua educazione, la gioia di aiutare gli altri. "Teorema" mi ha crocifisso, dopo quel film non ho più accettato costumi per il cinema. Mai più si sarebbe verificata quella magica coincidenza, un regista e una donna che amavo. Io non credo che le cose si ripetano nella vita con la stessa intensità. C'è un solo amore, una sola emozione. Ringrazio dio per questo incontro. La sogno ancora, quando disegno faccio il profilo del suo naso. E io le ho vestite tutte le dive, tranne la Lollobrigida e la Vitti, tutte. Ma la Mangano aveva una classe superiore. Non aveva origini nobili, era la figlia di un ferroviere, ma indossava un vestito da sera con la semplicità di un cardigan, e un tubino blu come una tiara regale. Mi ricordo la sua prima apparizione in sartoria, con un tailleur grigio di tweed, una borsa di coccodrillo un po' fané, i tacchi di sei centimetri. Aveva gambe meravigliose. Pasolini mi disse: colore solo alla fine, quando lei scopre il sesso. E le ho fatto un tailleur di lino corallo. Nelle altre scene vestiva come le mie clienti quando stavano con le amiche o giocavano a carte, per la maggior parte tailleur e bluse di chiffon e georgette. (it) |