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I circoli che hanno ereditato l'intransigenza anticomunista del vecchio «partito romano» non esitano a contestare al papa di aver tolto le castagne dal fuoco ai sovietici, svuotando la forza invincibile dell'obiezione fino al martirio, particolarmente con l'ordine impartito al cardinale Mindszenty di lasciare l'autoesilio ungherese e di raggiungere il Vaticano. Tuttavia Montini crede che la politica di salvare il salvabile all'Est possa infiltrare dentro la piramide sovietica quella minima forza spirituale che, come l'acqua del Tao, scava lentamente i sentieri della propria resistenza e finisce, con una inesorabile e incessante erosione, per vincere.
Politico, egli nutre una fede indiscussa negli strumenti della ragion pratica. Se i regimi atei firmano con la Santa Sede dei modus vivendi, per Montini ciò equivale in ogni caso ad una vittoria: essi avranno dovuto riconoscere formalmente che la religione vive ed ha diritto di vivere. (it) |