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Polemiche tra Murri e l'avv. Filippo Meda attorno al 1900. Lo Stato, per Meda, lo Stato italiano uscito dalla rivoluzione non era quell'assoluto male, quell'irriducibile nemico che l'altro proclamava; non si mostrava, anche così com'era, impenetrabile agli ideali dei cattolici. Esso poteva sussistere e vivere in armonia con la Chiesa, se così piaceva agli uomini che erano al governo; poteva anzi diventare esso lo strumento di quella rinnovazione sociale che, auspice la Chiesa e secondo le sue direttive, si stava preparando e che era destino si dovesse compiere. (it) |