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Uno dei drammi della contemporaneità è che non c'è un terreno condiviso sul quale confrontarsi facendo ricorso a dati oggettivi. Purtroppo oggi ci sono sempre più delle arene separate, dove l'informazione primaria è già fortemente alterata, dalle fake news ma anche soltanto dalla manipolazione che viene apportata intenzionalmente. In ogni arena la base informativa è già preconfezionata: tutti quelli che dibattono nell'arena sono già d'accordo tra di loro e trovano conferma di quello che pensano nell'informazione che si scambiano. Per questo, è praticamente impossibile che ci sia un confronto libero, informato, consapevole, tra opinioni diverse, perché le informazioni di base non sono le medesime. Nel novanta per cento del dibattito politico di questi tempi, i politici si rinfacciano tra di loro di dire delle bugie, non di dire delle cose sbagliate o poco utili ai fini dell'interesse pubblico, ma semplicemente di mentire su dei dati di fatto che dovrebbero essere oggettivi e indiscutibili. In passato, parlo dei tempi in cui c'erano il blocco sovietico e l'Occidente, esistevano delle grandi narrazioni aspramente contrapposte. Ciononostante, c'erano alcuni dati di fatto che non si potevano aggirare, con i quali bisognava fare i conti, anche scontrandosi. Adesso invece non c'è una realtà sulla quale ci si possa scontrare. Sembra tutto opinabile. Questa è la cifra del dibattito politico attuale: non si contestano gli argomenti ma la base degli argomenti. (it) |