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Come la gran parte degli italiani non avevo ancora la televisione e fu dalla radio, la mia prima fonte di informazioni, che seppi di Compagnoni e Lacedelli. Fui felicissimo, anche se dopo aver girato l'Europa scossa dalla guerra come soldato e come prigioniero il mio nazionalismo poteva dirsi affievolito. Era una bella impresa e tanto mi bastava. Tuttavia, ripensandoci, una punta di orgoglio nazionalista era emersa in me. Finalmente gli italiani tornavano a farsi sentire! Poi ho seguito sui giornali l'altalena delle polemiche fino al recente documento dei tre saggi voluto dal CAI, e sono sinceramente contento che Bonatti abbia ottenuto quanto da tempo andava chiedendo. (it) |