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Perché in quasi tutto il periodo della nostra conoscenza, l'interazione forse più intensa che ho avuto con Dave è stata quando ho letto da solo sulla mia poltrona, per dieci sere di fila, il manoscritto di Infinite Jest. È in quel libro che Dave, per la prima volta, ha orchestrato se stesso e il mondo secondo i suoi dettami. A livello più microscopico: sulla faccia della terra non si è mai visto un prosatore che usasse la punteggiatura con la passione e la minuzia di Dave Wallace. A livello più globale: ha sfornato un migliaio di pagine di amenità che, pur non mostrando mai un cedimento nella forma e nella qualità dell'umorismo, diventavano sempre meno spiritose, sezione dopo sezione finché, verso la fine, ti ritrovavi a pensare che tanto valeva intitolare il libro Infinite Sadness. Nessuno come Dave ha colpito nel segno. (it) |