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Lo spettacolo dato dai cristiani e dagli idealisti atei che combattono una lotta mortale è davvero grottesco: viene da considerarlo come una batracomachia, o come la guerra tra i pigmei e le gru.Il materialista è l'unico pensatore che fa uso della conoscenza e dell'esperienza che i secoli hanno procurato alla razza umana. È l'uomo che, mettendo da parte gli istinti e i desideri, che sa essere animali e primitivi, e le fantasie e le emozioni, che sa essere puramente soggettive e legate alle ben note illusioni del sogno e della follia, osserva il cosmo avendo ridotto al minimo i pregiudizi personali, come uno spettatore distaccato che perviene, con mente aperta, ad una visione di fronte alla quale non pretende di avere alcuna conoscenza precedente.Egli affronta l'universo senza pregiudizi o dogmi, non vuole progettare il dover-essere, né diffondere nel mondo un'idea particolare, ma è dedito solamente all'osservazione, per quanto è possibile, e all'analisi di tutto ciò che può esistere. Egli vede l'infinità, l'eternità, la mancanza di scopi e l'agire automatico della creazione e, in essa, la totale, abissale insignificanza dell'uomo e del mondo.Vede che il mondo è solo un granello di polvere la cui esistenza dura un attimo e che perciò tutti i problemi dell'uomo non contano nulla: inezie senza rapporto con l'infinito. Vede chiaramente la debolezza e la fallacia della giustizia e sente l'assurdità della dottrina dell'immortalità della persona, quando in verità la personalità e il pensiero sono propri soltanto della materia altamente organizzata. Riconosce l'impossibilità di cose come delle intellligenze vaghe e incorporee: «vertebrati gassosi», come li ha spiritualmente battezzati Haeckel. (it) |