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Con Jerzy Grotowski la cosiddetta avanguardia del teatro moderno raggiunse il punto estremo, quello dopo il quale non c'è che involuzione, o ripartenza; in altre parole, Grotowski fu colui che più di ogni altro mostrò che per sopravvivere il teatro doveva spogliarsi, rinunciare non solo a scenografie, costumi, effetti di luce, e insomma a ogni pretesa di creare un'illusione con metodi che apparivano ridicoli nell'età del cinema e della televisione, ma addirittura azzerarsi, fino a restare col solo attore, fatto di corpo e voce. (it) |