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Bastano pochi giorni a Phnom Penh per adattarsi a un ritmo diverso di vita, per entrare nella logica di un altro mondo in cui realtà e fantasia, ragione e superstizione si confondono continuamente. Phnom Penh è una città stregata, dove ormai uomini e spiriti coabitano. I soldati che partono per la zona d'operazione con un'immagine di Buddha fra i denti o con la testa fasciata da uno straccio colorato per difendersi dalle pallottole non meravigliano nessuno. E quando corre voce che il presidente della repubblica, il maresciallo Lon Nol, ha intenzione di far rimuovere la collina che si erge, improvvisa, nel centro della città perché, secondo il suo astrologo, fu costruita con un inganno secoli e secoli fa dai cinesi sulla testa del Naga, il serpente a sette teste, spirito della Cambogia, per soggiogare sempre il popolo khmer, nessuno si scandalizza. (it) |