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Iosif Stalin condannava senza riserve le politiche reazionarie dei fascisti italiani e tedeschi ma, per i comunisti, fascista era un insulto alquanto versatile. Più che in senso proprio, essi adoperavano il termine come epiteto per screditare capitalisti, nazionalisti, democratici, religiosi e ogni altra fazione - trockista, socialista o liberale - che si opponeva all'Urss in nome della sinistra. Per Stalin, chiunque non stava dalla sua parte non era migliore di Hitler; non c'erano vie di mezzo. Ecco perché, se all'apparenza fascismo e comunismo erano agli antipodi, nella realtà le differenze fra le due ideologie erano molto più sfumate. (it) |