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Gaber era "politico", allora? Sì, in senso alto. Nella misura in cui parlava di elementi irriducibili. Vita e morte, uomo e donna, bene e male. E io gli sarò sempre grato per questo, non tanto per ciò che mi ha consegnato in termini di stretta critica della politica e della società. Gli sarò sempre grato per quando dismetto l'abito della politica e lui parla della mia umanità nuda. Mi fa trascendere il mio linguaggio di politico e fa sì che sul suo linguaggio d'artista io modelli emozioni nuove e prenda a interrogarmi sul senso della realtà. Anche per strade diverse, altrimenti sconosciute. (it) |