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Non dimenticherò mai quei giorni. Già alla fine del marzo '75 era chiaro che Phnom Penh sarebbe caduta: la città era circondata, l'esercito regolare era in rotta, il regime filo-americano di Lon Nol agonizzava. Gli Stati Uniti, il 15 aprile, decisero di evacuare la loro ambasciata. Sydney ottenne per me e per la mia famiglia dei posti sugli elicotteri che arrivarono per portare via diplomatici e civili americani. Ma io non sono partito. Ho accompagnato mia moglie e i bambini nell'ambasciata, li ho visti andare via e sono tornato da Schanberg: avevamo lavorato insieme già tre anni, dovevo continuare. Due giorni dopo arrivarono i Khmer rossi. (it) |