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Assalito da un bisogno improvviso e irresistibile – come il tossicomane per la droga – lascio il lavoro o qualunque cosa stia facendo, mi alzo e vado a prendere non importa quale volume dell'antichità latina, che apro e leggo a caso: Properzio o Tito Livio, Catullo o Apuleio, scorro poi qualche pagina più avanti, poi qualche pagina più indietro. Così facevano i credenti di altri tempi col Vangelo e, come loro, se non ottengo una risposta alla questione che mi ponevo, almeno raggiungo la pacificazione dell'inquietudine. (it) |