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Germi era un uomo di pochissime parole. Asciutto, anche brusco. Praticamente ti diceva solo buongiorno e buonasera. Feci con lui sedici pose nel «Maledetto imbroglio» e mi beccai il Nastro d’argento. Non ebbi nessuna difficoltà nel fare quella parte, perché ritengo che i personaggi biechi, lerci, ignobili, repellenti mi siano congeniali. Vale a dire che, sul piano di una facile psicoanalisi, esce l’inconfessabile, il nascosto, l’inconscio di certe cose che non si faranno mai, e se si fanno si finisce all’ergastolo. Nell’ambito della finzione uno si spurga. (it) |