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Penso che le intenzioni e il metodo adottato dal Comune di Roma su questo argomento siano stati condivisibili: diminuire il costo del debito storico del Campidoglio con una rinegoziazione dei mutui con le banche, abbassando le addizionali Irpef erano una mossa apprezzabile. Roma, la Capitale, non ha abbastanza risorse per il ruolo che le funzioni che svolge in un Paese moderno come il nostro. D'altronde basta fare un confronto con le buone pratiche degli altri Stati. Spero che il Parlamento possa sbloccare e modificare il provvedimento affinché si arrivi a una gestione ordinaria del debito capitolino. Mescolare la Capitale con le altre città, questo voglio ribadirlo, non è corretto. Stiamo parlando della vetrina del Paese e del ruolo che le va riconosciuto. Dall'inizio della crisi economica del 2008, la nostra Capitale sta perdendo peso politico ed economico e purtroppo non c'è un ceto dirigente in grado di rappresentarla. In questo scenario assistiamo ormai da dieci anni a un progressivo depauperamento del tessuto sociale ed economico. Se Roma non riesce più ad aggregare e a raccogliere istanze dall'esterno ne risente tutto il Paese. (it) |