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Cosí ricompare indirettamente l'intreccio tra confessionalismo e liberismo aziendalistico, con la rinuncia a una completa formazione culturale e civica di base in una scuola comune. Non pare corretto pensare che l'obbligo possa adempiersi in una scuola confessionale della prima infanzia, quando cominciano a formarsi le prime strutture mentali, né piú tardi in una scuola aziendale finalizzata all'impresa e indifferente all'assunzione di capacità critiche. La scuola dell'obbligo non può essere la scuola della competizione mirata all'immediato posto di lavoro, dev'essere scuola della convivenza, della cultura generale formativa, della cittadinanza. (it) |