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Di valle in valle, di monte in monte pugnando sempre con un nemico sei volte maggiore di numero, l'Eresiarca dopo quasi un anno di eroica difesa riducevasi sulle alture del monte Rubello, dove si per tal modo contro gli assalitori, che ad ogni scontro dovevano tornarsene colla loro peggio.
Ma frattanto andavano scemando al fianco di Dolcino gli intrepidi suoi propugnatori più dalla fame che dal ferro mietuti; perocché ormai del tutto mancavano le vettovaglie, e i disgraziati Dolciniani erano costretti a sostentarsi di radici e di corteccie di alberi. (it) |