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Affranto d'animo e di corpo, alternando i giorni fra il lavoro e il bere, quasi abbrutito, e travagliato ognora dall'infermità derivatagli dalla lunga e forzata reclusione, Böttger tirò innanzi malissimamente qualche anno ancora, finché non venne la morte a liberarlo 13 marzo 1719, che non aveva trentacinque anni. Fu sotterrato di notte, come un cane, nel cimitero di san Giovanni a Meissen. Così fu trattato, e finì miseramente i brevi giorni uno dei più grandi benefattori della Sassonia. (it) |