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Ottavio Rosati mi è stato presentato nel 1973 per un'intervista, dall'editore che è rimasto il più caro della mia lunga serie: alludo a Raimondo Biffi, editore dell'Arcana che mi ha commissionato due libri rimasti nel mio cuore: C'era una volta un beat e Beat Hippie Yippie Rosati che era molto giovane allora, palesemente molto più maturo della sua età, mi ha impressionato per la sua insolita genialità La nostra lunga amicizia gli ha permesso di conoscermi bene, anche perché, da quando l'ho incontrato, so con quanta passione svolge la sua attività di regista. Sia in ambito clinico con i suoi psicodrammi, sia nella divulgazione della psicoanalisi, sia in campo puramente creativo Di Ottavio mi diverte molto il suo humor che spesso è irresistibile sia quando gioca a canzonarmi, sia quando gioca a canzonare gli altri. Quello che di lui mi fa arrabbiare non riguarda nessuno. (it) |