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Che questa opinione fosse in voga fra tutti i sapienti d'Egitto, antica culla di tutte le scienze occulte, è sufficientemente attestato dai frammenti di Trismegisto. Infatti, anche se è lecito sospettare qualche falsificazione e rimaneggiamento in svariati passi di questo libro, su materie d'interesse per il Cristianesimo, non si può non pensare che questa opinione della preesistenza dell'anima di cui il Cristianesimo non si è interessato, sia stata, in base alla testimonianza di questi scritti, un ramo della sapienza di quella nazione; e di questa opinione erano non solo i gimnosofisti ed altri sapienti egiziani, ma anche i Bramini dell'India e i Magi di Babilonia e della Persia, come si può agevolmente vedere da quegli Oracoli detti magici o caldaici, che sono stati commentati da Pletone e da Psello. A questi si può aggiungere l'astrusa filosofia degli Ebrei, da essi chiamata cabala, in cui la dottrina della preesistenza dell'anima ha una parte considerevole, come tutti i dotti ebraici confessano. In che modo, poi, questa teoria sia naturalmente applicabile a quei tre misteriosi capitoli della Genesi, mi sono sforzato, spero con risultati non disprezzabili, di mostrarlo nella mia Conjectura cabbalistica. (it) |