so:text
|
Teodoro, il vero tipo dell'avventuriero, pieno di ardire, di energia e dotato anche di un certo grado di intelligenza, entrò presto nelle simpatie di un popolo, che facilmente si esalta per chi mantiene la guerra e sa condurlo vittorioso alla pugna. Unite le diverse provincie del suo regno e ottenuta la pace, pensò allo sviluppo materiale e morale dei sudditi ed invitò a stabilirsi presso di lui alcuni Europei che conoscessero diverse arti e specialmente quella di fabbricar cannoni e polvere.
Le idee erano buone ed apprezzabili in un individuo che non era mai uscito dai confini di un paese poco meno che selvaggio, ma la gloria e l'avidità della supremazia gli scaldarono presto il cervello, la sua natura rozza e l'indole in fondo forse cattiva, trovando nella sua posizione mezzo a sfogarsi, non conobbero più freno. Si diede all'ubriachezza, commise nefandità che destano ribrezzo al rammentarle. L'uccidere il prossimo era per lui la cosa più semplice, e credeva quasi averne il diritto e farsene merito. Per punire piccole mancanza od anche solo per il capriccio di un momento faceva metter fuoco ad un intero villaggio obbligando gli abitanti a starsene chiusi nelle rispettive capanne. (it) |