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Tanta era l'inclinazione sua alle armi, che, secondo si ritrae dal biografo di lei don Giovanni Cupello di Oristano, non ancora quattordicenne si finse oppressa da mal di capo, e rimasta sola nel suo palagio, avvicinossi al soldato di guardia con maniere dolci ed amabili richiedendogli la lancia; ma negandola lui, la richiese con voce più severa, e ancora la seconda e la terza volta, gli diede un pugno sì forte nella mano, che lasciò scappare la lancia. La prese ella tosto, e a lui voltasi gli chiese perdono dell'insulto; e mostrando gran contento ed allegria di stringere quell'arme si a pregarlo che volesse ammaestrarla a ben maneggiare lancia e spada, non senza minacciarlo della sua se ogni giorno di nascosto non la istruisse. (it) |