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Vent'anni dopo mi fa un po' rabbia essere ricordato solo per quello. Sono stato un buon calciatore, ho giocato nel Genoa, nel Milan e nella Roma. A quei tempi andava di moda parlare di stanza dei bottoni, ma non credo che la Juventus andasse a cercare aiuti. Non dimentichiamo che quella era una grande squadra: Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli. Ovvero, l'ossatura della nazionale che l'anno successivo sarebbe diventata campione del mondo. E poi Bettega, Causio, Brady. Ma noi non eravamo da meno: Bruno Conti, Pruzzo, Ancelotti, Di Bartolomei e soprattutto Falcao. Un fenomeno, un giocatore completo. Ma era un altro calcio, niente a che vedere con gli eccessi attuali. Dino Viola, che era un signore dotato di un grande senso dell'umorismo, ogni volta che vedeva Boniperti non perdeva occasione per ricordargli che gli aveva portato via lo scudetto per una questione di centimetri. Ma sempre con simpatia e soprattutto molta classe. (it) |