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Il narratore rinuncia al giardino e preferisce rifugiarsi nell'Arcadia morale di un volontario esilio da pastore "silvano". Il Novellino si apre con una novella dedicata al re Ferrante d'Aragona. Si chiude con una novella intestata al ribelle Del Giudice, datosi a "voluntario" esilio. Il libro “aragonese” si rivela magagnato, rispetto alle apparenze celebrative. Polemico e riluttante, nella rovinosa conclusione. E ancora manoscritto, subito dopo la morte di Masuccio, avvenuta verso la fine del 1475, fu dato alle fiamme. (it) |