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L'enormità del crimine dei due giovani romani che hanno torturato e ucciso in un'orgia di droga, sesso e alcool un loro compagno attirato e designato vittima ha fatto sparire presto il caso dalla stampa quotidiana. Un meccanismo psicologico ha fatto stendere un velo di pudore su qualcosa che si andava scoprendo come oltrepassante la misura, e necessitante, come dice Stavrogin nella confessione finale dei Posseduti o Indemoniati di Dostoevskij, di una pena smisurata, molto eccedente il nostro diritto ma non il profondo dell’anima umana. (it) |