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A misura che l'«imitazione» nella nostra cultura acquista maggiormente il carattere di uno scimmiottare, la nozione della dignità umana si estranea sempre più dai privilegi a cui si soleva collegarla un tempo: la sapienza, l'arte, la fede. Chi cedesse infatti appena un palmo alla confusione di «cultura» e «cultura generale», non potrà intendere oramai per la parola «cultura» null'altro che una raccolta di snobistici dettagli interessanti, di emozioncine estetiche e di prescrizioni religiose private; e non è forse un'abitudine diffusa di cedere a quella confusione assai più di un palmo? Mi sembra ormai difficile negare che la cultura stia perciò facendosi l'avversaria della dignità umana. (it) |