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Ogni cosa che avevo temuto e che avevo denunciato, stava accadendo. Nella mia vita non ho mai avuto una esperienza analoga. Ho vissuto come uomo e come suo ex compagno di battaglia quelle settantadue ore di incubo, mentre Gorbaciov era segregato nel comodo carcere-palazzo di Foros. Era prigioniero della giunta. Ma quando ritornò e parlò alla conferenza stampa, mi accorsi che era ancora prigioniero: prigioniero della sua stessa natura, delle sue idee, del suo modo di pensare e di agire. Speravo che Mikhail Gorbaciov fosse diventato una persona diversa: aveva subito un duro processo, in bilico tra la vita e la morte, tradito dai suoi colleghi e miracolosamente salvato. (it) |