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, scarna come il digiunatore di Kafka, protetta da strani abiti informi e da grandi occhiali che mascherano uno sguardo che sembra penetrare le cose per spingersi oltre, attraversa le laceranti contraddizioni del nostro secolo illuminandole come nessuno ha saputo fare prima o dopo di lei con altrettanto rigore. È una figura enigmatica, che porta su di sé le tracce di una bellezza incontenibile e di un dolore sconfinato, come avesse scoperto che "la vita è supremamente bella", ma che essa, come lei stessa dice, "è per me sempre meno accessibile". Anche la biografa di questa straordinaria figura, Simone Pétrement, è un personaggio straordinario: uno dei massimi studiosi della gnosi di questo secolo. (it) |