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In verità, la filosofia del Santayana, come la sirena della leggenda, desinit in piscem. Piena di vivacità e di colore finché si muove, anche con intenti polemici, tra le cose e le realtà che pretende interdire al pensiero, s'inaridisce e s'annulla quando prende sul serio l'interdetto e si chiude nel vagheggiato regno, che le appariva attraente, quando l'intravedeva da lontano, in un contrasto di ombre e di luci. Non vuol forse dire questo che il contrasto è più essenziale e intrinseco al pensiero che non la sospirata quiete? e che la quiete stessa del puro mondo delle essenze non è che una mobile prospettiva presa dal contrastato mondo del divenire? Buon per l'autore, come già per Platone, ch'egli s'indugi, anche con scopo polemico, nella zona dei contrasti: qualcosa di quella vita egli la porta con sé nel suo limbo. (it) |