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Il motto della sua bandiera era vittoria immediata o martirio. Egli non si alle salmodie parlamentari, agli inni sacri, recitati con religioso atticismo da Terenzio Mamiani nella Camera Sarda; si impazientiva delle arringhe diplomatiche del Cavour e della politica del carciofo di Casa Savoia; non si se Francia ed Inghilterra ritiravano gli ambasciatori dal regno di Napoli, per dimostrargli il loro malcontento; notava con sarcasmo, che la maggiore concessione strappata al Borbone dalle rimostranze inglesi era stata la promessa di migliorare le condizioni dei detenuti politici trasportandoli in America ed esclamava: «Quale più solenne smentita alle previsioni ed alle speranze del signor Mamiani! (it) |