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pittore di prospettive riputatissimo. Dopo avere studiato qualche tempo sotto il padre pittore, passò a Roma ancor giovinetto, e facendo sua indefessa applicazione il disegnare con esattezza, e con mirabil gusto dipingere le belle antiche fabbriche, in pochi anni gli venne di rappresentarle su le tele con tale intendimento e maestria che da pochissimi degli antichi, e da nessun de' moderni fu eguagliato nell'arte di copiare e con tanta perfezione il vero. Con quest'esercizio fattosi pratico e perito Maestro e restituitosi in Patria invaghì di sé e del singolare suo modo di dipingere tutti gli amatori dell'arte, ed i grandi Signori, i quali a gara impiegavanlo, delle sue virtuose fatiche, a norma delle sue inchieste, liberalmente ricompensandolo. La grande piazza di S. Marco, in vari prospetti distribuita, con tale aggiustatezza ed artifizio dipinse, che l'occhio s'inganna, e crede realmente di veder la vera, non la dipinta. I spettacoli eziandio, e le pubbliche funzioni, gl'ingressi di Ambasciatori, i corsi di barche, o sia le Regatte ingegnosamente ritrasse, il tutto con mirabile accordo di colori e di lumi, e con figure leggiadramente vestite e bizzarramente situate adornando. (it) |