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Le poesie della Cumani-Quasimodo, ora che sono stampate, non sfuggiranno, secondo me, ad una alternativa di parti: la fine di una connivenza umana può diventare, per volontà soltanto di lei, una strana simbiosi di poetica di cui lui, Quasimodo, partecipa con le parole della sua poesia – che non sono più sue, ma della poesia – e lei con l'immagine e la finzione di sé medesima che non è più sua, ma anch'essa della poesia. Poeticamente la Cumani-Quasimodo è fatta delle sue stesse parole alle quali dà fede nel momento stesso in cui vuole togliergliela. (it) |