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Ciò che meraviglia sono le lodi provenienti dall'estero. Ne riceve molte. Che Castro o Kim Jong-il ne abbiano incensato la sensibilità democratica, può non sorprendere. Più curioso appare il fatto che un ambasciatore nordamericano abbia affermato che Obiang «ha un interesse personale e particolare al miglioramento della situazione dei diritti umani in Guinea Equatoriale». E ancora di più sorprende che la signora ministro degli Affari Esteri della Spagna abbia affermato di avere con il regime guineano «relazioni cordiali», nonostante il ministro d'Informazione, Cultura e Turismo guineano abbia ricordato che «i politici spagnoli hanno cercato in numerose occasioni di assassinare il nostro presidente». Forse è il sistema del «monopolismo», rafforzato dalle prospezioni petrolifere, il regime che il futuro più immediato riserva all'Africa. (it) |